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MILLENNIALS A(r)T WORK: il Teatro India raccontato dagli under 25 di DP
a cura di Redazione
Dal 20 dicembre la storia dell'ex Mira lanza in un'opera d'arte multimediale permanente sarà accessibile gratuitamente dagli spettatori del Teatro
Acquisita dal Comune di Roma nel 1999 per essere destinata al Teatro di Roma come seconda sede, la porzione dell'ex Mira Lanza che oggi costituisce il Teatro India è uno spazio industriale dal fascino fortemente contemporaneo. Interni ed esterni dopo il recente restauro comprendono 4 palchi con caratteristiche versatili, oltre a sale per le prove, due ampi foyer e un grande cortile, ma il complesso ancora non viene valorizzato a pieno con continuità.

Ecco perché oggi MILLENNIALS A(r)T WORK, iniziativa espressamente mirata a valorizzare lo spazio, si presenta come un’occasione particolarmente interessante. Un gruppo di giovani under 25, con la direzione artistica di Benedetta Carpi De Resmini, si sono dedicati alla creazione di un’esposizione permanente negli spazi del Teatro India, a partire dalla raccolta di materiali e interviste sul campo. Questa documentazione è alla base dell’opera Metropolitan Indians, firmata dall’artista visivo e video maker Marco Raparelli, che inaugura un museo urbano dedicato alla memoria dell’ex-fabbrica Mira Lanza e del quartiere Portuense, aperto in forma permanente fino all’estate 2018 e visitabile gratuitamente dagli spettatori del Teatro di Roma.

Il 20 e il 21 dicembre due di appuntamenti ne segnano l’inaugurazione, mentre viene dato inizio alla quinta edizione del festival Dominio Pubblico_La Città agli Under 25, con la presentazione del nuovo bando rivolto a giovani artisti. MILLENNIALS A(r)T WORK si inserisce infatti nell’ambito del progetto Dominio Pubblico, che da cinque anni si occupa della formazione di spettatori attivi sotto i 25 anni affidando loro la direzione artistica di un festival dedicato alla creatività di artisti loro coetanei. Festival accolto sin dalla seconda edizione dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale, sotto la direzione di Antonio Calbi, proprio all’interno del Teatro India.

Quest’ultimo progetto, sviluppato grazie anche a Contemporaneamente Roma 2017, promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale in collaborazione con SIAE, segna un importante momento di recupero della storia del teatro. Inscindibile da quella di un quartiere che ha ospitato uno dei più importanti poli dell’industria privata della storia romana e che negli anni è stato poi riconvertito e aperto al tessuto urbano. Il Teatro India, così come la Centrale Montemartini, il Gazometro, l’area dei Magazzini Generali, l’ex-Porto Fluviale, la Stazione Trastevere costituiscono oggi i poli di un territorio popolato, in cui l’arte funge efficacemente da connettore sociale, mettendo in relazione luoghi e persone che li abitano.
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